RASSEGNA AMATORIALE
Con 'Tenco a tempo di tango' cala il sipario sul Festival 'Di Scena a Fasano'
Con lo spettacolo fuori concorso diretto da Marina Lupo, ieri sera 16 novembre, si è chiuso l'applaudito cartellone dedicato al teatro amatoriale
FASANO – Un elegante ricordo del cantautore Luigi Tenco, contenuto in uno spettacolo scandito dal ritmo del tango e della storia di vita di uomo che, cercando il bandolo della matassa di un fatto di cronaca finisce con il ritrovare se stesso, ha chiuso una manifestazione divenuta ormai punto di riferimento essenziale per il teatro amatoriale italiano: il Festival di Teatro Amatoriale “Di Scena a Fasano”. Frutto del lavoro e dell'impegno del Gruppo Teatrale “Peppino Mancini”, del Comune e di tanti sponsor e sostenitori, ieri (domenica 16 novembre), l'acclamata rassegna ha chiuso la sua sesta edizione con una serata di festa, dedicata alle premiazioni, preceduta dallo spettacolo fuori concorso Tenco a tempo di tango. L'atto unico di Carlo Lucarelli, diretto da Marina Lupo, è stato portato in scena dalla Compagnia C.G. Viola di Taranto, come sempre al Teatro Sociale.
Canzoni come Ciao amore ciao, Mi sono innamorato di te o Lontano lontano, anche se a distanza di anni, restano delle vere e proprie perle della musica italiana. Difficile non essere rapiti dal tepore romantico da esse sprigionato eppure, attorno al loro autore si nasconde un mistero irrisolto. Cosa è successo a Luigi Tenco il 27 gennaio 1967 nell'hotel di Sanremo dove è stato ritrovato morto? La verità sulla tragica fine del sensibile cantautore è ancora avvolta tra buie sfumature. Sul palcoscenico fasanese, a cerare di indagare sulla vicenda è il vicebrigadiere Adolfo Faina (Franco Nacca), inviato in Argentina dal suo commissariato. A Buenos Aires, il paese dove Tenco aveva soggiornato un anno prima e dove vantava schiere di ammiratori, il questurino raggiunge la locanda El Viejo Almacen. In questo locale viene accolto dalla cantante Anjela (Maria Pugliese) e dai due musicisti (Dante Roberto al piano e Andrea Pino al contrabbasso) che nel locale suonano le canzoni di Tenco, ballate dagli esperti tangueros (Luisa Vitiello e Ciro Ducale). L'atmosfera del luogo non lascia indifferente Faina, goffo ma intrepido inquisitore. La bella Anjela gli rivela sconosciuti dettagli su Tenco: ma le parole della donna, la poesia delle parole del giovane artista scomparso e la sensualità del tango portano il questurino verso nuove scoperte, che trascendono le indagini da lui intraprese. Si tratta di sé, della sua vita priva di emozioni che può raggiungere una grande svolta e intraprendere la direzione della libertà.
Lo spettacolo, anche se fuori concorso, ha riscosso applausi e consensi da parte della platea. E ha degnamente chiuso un cartellone sapientemente combinato di successi di vario genere, tutti con tre denominatori comuni: la rappresentazione della dimensione umana, la competenza di tutti gli interpreti coinvolti, il crescente gradimento da parte del pubblico. Il teatro amatoriale non occupa un posto di minor rilievo, ma anzi, conserva i semi della passione e del divertimento che in altri contesti, purtroppo, perdono il loro valore. L'appuntamento con “Di Scena a Fasano” è per il prossimi anno!
di Angelica Sicilia
17/11/2014 alle 01:04:36
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